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Un’occasione
persa Renzi all’Onu L’intervento
del presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi alle Nazioni unite, non ha
consentito di comprendere esattamente quale sia il
ruolo che si prefigura per l’Italia in uno scenario internazionale sempre più
delicato. Dal pulpito del Palazzo di Vetro Renzi non ha ripetuto le sue
critiche alla Francia dopo aver bollato la singola
iniziativa Siria come semplice propaganda. Questo lascerebbe perlomeno
pensare che quel giudizio del premier italiano possa essere rivalutato o
comunque che Renzi perlomeno voglia sfumare i toni di una polemica con un
partner europeo di questa rilevanza, oltretutto guidato dal leader dello
stesso partito europeo del suo. È vero che Angela Merkel non ha nessuna
intenzione di intervenire in Siria militarmente, ma il cancelliere tedesco è
il capo del partito popolare e dunque l’Unione europea potrebbe dividersi
sulla guerra all’Is proprio in base alle caratteristiche proprie delle
diverse forze politiche. Renzi può anche ritenere opportuna una maggiore
pausa di riflessione, solo che a questo punto non abbiamo capito se le
distanze dal presidente francese permangono o stanno per essere rimosse. Il
premier italiano ha preferito farci sapere che è pronto a guidare una
missione internazionale in Libia se richiesto dal governo di quel paese.
Immaginiamo che Renzi sappia che però il governo di quel paese è conteso. E
anche se la comunità internazionale riconosce il governo di Tobruk, da mesi
si cerca ad arrivare almeno ad un’intesa formale con quello di Tripoli per
varare un governo di unità nazionale. Le trattative a riguardo sono affidate
ad un incaricato dell’Onu che oramai si è ritirato senza nessun successo. Per
cui a meno che Renzi si rivolgesse ad un invito del
governo di Tobruk, che è impegnato in battaglia contro quello Tripoli,
l’Italia aspetterà la formazione di un governo unitario prima di
intraprendere una qualsiasi missione nella regione. Il che significa
aspettare le calende greche e meglio così perché non vediamo sinceramente il
nostro Paese in grado di calarsi in una realtà del genere con i piglio di un conducator. Sarebbe stato invece molto
utile, da parte del nostro presidente del Consiglio, più che vantare un ruolo
nel lontano futuro, dire una parolina sulle relazioni russo
americane a proposito della Siria. Cosa pensa Renzi a proposito? Un
consiglio poteva pur darlo all’amico americano, anche considerate le
relazioni con Roma, 30 settembre 2015 |
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